La Giornata Tipo

L’organizzazione dei tempi al nido Il Paese delle Meraviglie è molto complessa e importante.
L’abilità dell’adulto sta nel porre l'attenzione su tutte le situazioni della giornata e di capire che sono momenti di vicinanza affettiva anche quelli organizzati per fare acquisire ai bambini alcune abilità, che il bambino apprende sotto il profilo cognitivo, non solo durante le attività educative, ma anche in momenti rituali.
Durante le routine l’educatore può aiutare molto l’autonomia dei bambini (autonomia intesa come avere il piacere di fare le cose da solo).
L’educatore condivide con i bambini le pratiche quotidiane, coinvolgendoli anche in quelle che sono generalmente compiti dell’adulto, come apparecchiare, sparecchiare, riordinare.
Importante è rispettare i tempi dei bambini e creare occasioni in cui il protagonismo di tutti sia finalizzato alla realizzazione di un prodotto comune. In questo modo si aiutano i bambini a vivere il nido come una grande casa, alla cui qualità partecipano.
Il nido è un ambiente di vita, non una giornata istituzionale.

Il ruolo dei genitori


Oggi, la famiglia ha, con i suoi nuovi bisogni, un ruolo sempre più complesso e nello stesso tempo decisivo per la qualità del nido.
Quest’ultimo, infatti, può diventare il luogo dove le giovani coppie hanno la possibilità di confrontarsi tra loro e di ricevere sostegno dalle educatrici nello svolgimento del loro ruolo di genitori. Il Paese delle Meraviglie si pone come obiettivo quello di dare spazio all’espressione dei vissuti personali dei singoli e dei nuclei al fine di costruire percorsi di incontro e di confronto per la creazione delle reti formali e informali di sostegno psicopedagogico che sembrano mancare alle famiglie di oggi, consapevole anche del fatto che le famiglie stesse sono chiamate a valutare il nido in quanto acquirenti del servizio erogato al bambino.


L'inserimento


L'inserimento al nido significa trovare un contesto diverso da quello familiare che, anche se ugualmente significativo e favorevole, necessita di tempo e rispetto della dimensione emotiva di ciascun bambino. La gradualità favorisce sia il distacco dalla figura parentale sia il riconoscimento del nuovo contesto ambientale. L’obiettivo è quello di far comprendere alla famiglia, e alla madre soprattutto, che il nido, quale servizio educativo per l'infanzia, è un luogo di crescita, di accoglienza, dove figure professionali sono in grado di supportare la storia di ogni bambino e di ogni famiglia.

Il periodo di ambientamento


Durante la prima fase di ambientamento viene chiesto ai genitori una presenza costante nella struttura assieme al loro bambino.
Per i primi giorni il genitore resterà un breve periodo, poi i tempi si allungheranno gradualmente fino ad inserire il momento del pasto e del sonno.
Le educatrici predispongono delle strategie individualizzate, attraverso la figura di riferimento e la suddivisione in piccoli gruppi, in modo che ogni bambino possa elaborare emotivamente questa esperienza.
L’ambientamento si delinea, quindi, in tappe:
- viene organizzata una prima riunione sulla separazione: l’obiettivo è creare empatia e consapevolezza circa le emozioni che comporta il primo distacco tra madre e figlio;
- ingresso al nido e osservazione della coppia bambino-genitore durante il primo periodo di permanenza;
- colloquio individuale da concordare con la famiglia dopo l’inserimento della prima settimana;
- monitoraggio e informazione tra figura di riferimento e coppia.
In qualsiasi momento l’educatore e/o il genitore può chiedere un chiarimento o un colloquio.

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